La stanza di Dafne e altre metamorfosi

La stanza di Dafne e altre metamorfosi-

Installazioni multimediali e scenografie

di Silvio Motta

dal 2 al 18 giugno 2017

presso la Casa del Provveditore di Salò

Progetto di Silvio Motta,

Light Design Stefano Mazzanti,

Sound Design Gabriele Ponticiello,

Voce narrante Fabio Gandossi,

Danzatrice Claudia Pelizzari

Introduzione

La mostra nasce dalla proposta di dare visibilità al lavoro artistico dello scenografo Silvio Motta nato in Germania ma salodiano d’adozione, secondo la filosofia di Roberto Marai fondatore del Salotto Gentleman Cultural Club di creare negli spazi del suddetto circolo un luogo d’incontro tra arte e imprenditoria.

Obiettivo

Dopo un sopralluogo dello spazio e affascinato dall’edificio storico, la casa del Provveditore della Riviera di epoca cinquecentesca, Silvio Motta propone una installazione multimediale site specific ispirandosi agli affreschi degli ambienti e alla loro disposizione.

Trattasi di una ambientazione teatrale ispirata dalla rilettura del mito di Apollo e Dafne e di quello di Perseo e la Medusa: il pretesto è dato dall’interpretazione di alcune raffigurazioni mitologiche nelle lunette decorative poste al di sopra delle porte dell’ambiente centrale, un Cupido alle prese con il drago Ladon, e, nella stanza adiacente, l’affresco  sul soffitto di  Perseo che indossa l’elmo alato di Ade.

Gli elementi che caratterizzano la narrazione dei due miti, per esempio il bosco di alloro, il fiume/padre Peneo, lo scudo di Perseo, la testa di serpi delle Medusa, sono riassemblati con forme e linguaggi diversi, video, oggetti, effetti di luci e di suoni, per realizzare una installazione scenografica e reinterpretati secondo i codici di lettura di una simbologia più profonda e universale.

I temi presi in esame sono legati all’indagine del rapporto amoroso tra uomo e donna: Apollo e Dafne quale esempio del dolore di un  amore non corrisposto e sull’accettazione di tale rifiuto, soffre Dafne che fugge dalla violenza di un Apollo terreno e invaghito, soffre Apollo che non può vivere il proprio amore dopo che Dafne si è voluta trasformare in albero di alloro;

Perseo e la Medusa invece rappresentano l’eterna lotta di potere tra l’uomo e la donna (la sua autorità) laddove la Medusa rappresenta quella parte del femminile indomito che può solo essere soggiogato solo con la sua morte per poi finalmente “conquistare” Andromeda, modello della donna tradizionale sottomessa. In un senso più profondo questo mito indica un percorso iniziatico all’interno di se stessi quando una volta armati delle virtù della introspezione (la riflessione dello scudo) e dell’energia pura (la spada di Diamanti di Perseo) si potrà sconfiggere il proprio Ego (la Medusa) attraverso un percorso di introspezione non diretto (Perseo potrà sconfiggere la Medusa solo guardando l’immagine riflessa nel suo scudo).

Progetto

Il progetto ( vedi pianta allegata) è sviluppato su tre ambienti del Salotto Cultural Club: l’ingresso (1) dove si propone una proiezione video in loop sulla parete di destra di immagini dei lavori di scenografia di Silvio Motta.

La Stanza di Dafne (2) è caratterizzata da un’installazione multimediale che prevede l’allestimento di una vasca d’acqua (simboleggia il fiume Peneo, suo padre)  circondata da un bosco di lauri (tronchi sbiancati) sul cui sfondo sarà proiettato un video 3D ( su più superfici semitrasparenti) rappresentante il momento della metamorfosi di Dafne in albero di Lauro come se fosse osservato dalla prospettiva di Apollo nel momento dell’inseguimento e del raggiungimento della sua preda. Sul pavimento foglie di alloro per stimolare anche olfattivamente la scena, effetto luci di riflessione di acqua e ombre di rami sulle pareti, mentre un paesaggio sonoro creato ad hoc (suoni di foresta, acqua e voce recitante il testo di Ovidio) ne determina l’atmosfera. Sulle pareti due scritte luminose “io sono Apollo” e “io sono Dafne” invitano i visitatori a immedesimarsi nel ruolo dei due personaggi.

Nella Stanza di Perseo e la Medusa (3) uno specchio inclinato, lo scudo di Perseo, posto al centro della stessa dimensione ovale dell’affresco sovrastante (presunta raffigurazione di Perseo), un pannello retroilluminato a chiusura del camino (l’antro della Medusa) e un video proiettato a sostituzione dell’affresco della parete rappresentante la testa della Medusa obbligano lo spettatore a diventare protagonista dello spazio  e a immedesimarsi in Perseo, attraverso un gioco di rifrazioni visive e sonore: l’intero ambiente è caratterizzato da una colorazione a led cangiante e che si modifica nel tempo.

Audio

Il progetto audio propone la realizzazione di due “strisce” sonore per la stanza  di Dafne che avranno ciascuna degli mini-altoparlanti  in modo da poter creare l’illusione di movimento della diffusione che prevede un sonoro “preconfezionato” legato alla proiezione video.

L’idea per la stanza di  Perseo è quella di riprodurre i suoni/rumori prodotti dai visitatori “dal vivo” con un sistema di captazione attraverso piccole capsule microfoniche montate in corrispondenza della struttura centrale, riproducendo sonoramente l’effetto specchio tema centrale dell’installazione.

Si ringrazia per il sostegno nella realizzazione del progetto:

Alessandro Baroni, Elisabetta Bracchi (Compagnia di flamenco “il Contrattempo”), Giorgio Ligasacchi, Pierantonio Pelizzari, Luca Preziosa (Salottocultural Club), Gianbattista Tonni (Monumento Naturale Altopiano di Cariadeghe)

Performance / Inaugurazione

LET THERE BE LIGHT

2 giugno ore 22,30

Video and light performance sul palazzo del Municipio di Salò

Un progetto di Silvio Motta e Stefano Mazzanti con musiche di Mauro Montalbetti

In occasione dell’inaugurazione dell’installazione di Silvio Motta si propone una video-performance in collaborazione con il light designer Stefano Mazzanti: è uno spettacolo realizzato solo con elementi visivi quali il video e le luci e ispiranti dalla colonna sonora di Mauro Montalbetti.

Si è pensato ad una sorta di “racconto” della storia della luce in relazione a quella dell’uomo, dalla conquista del fuoco primordiale al mito di Prometeo, fino all’esplosione della luce nel mondo contemporaneo.

La struttura narrativa è costruita grazie ad una selezione di musiche originali del compositore bresciano Mauro Montalbetti, già vincitore di numerosi premi internazionali e autore di scritture d’opera contemporanee, vera e propria ossatura musicale e di atmosfera della performance.

La Performance

1) Il mito di Prometeo / inizio, la fucina di Efesto

Secondo Eschilo, nella sua opera “Prometeo incatenato” dalla quale si trae buona parte della narrazione legata alla lotta del nostro eroe contro gli Dei, Prometeo non appartiene né alla stirpe degli Dei (i conservatori del fuoco e dei suoi segreti) né agli uomini (gli esclusi da tali segreti), bensì a una razza a sé, i Titani, pronti a rompere il monopolio divino del fuoco per il bene dell’umanità.

Anche il racconto di come fu rubato il fuoco da Prometeo dalla fucina del dio Efesto lascia trasparire una condizione di segreto relativo al fuoco e alla sua conservazione. La  tremenda punizione inferta al Titano per tanto ardire, cioè l’essere incatenato da Zeus sui monti del Caucaso con catene forgiate dallo stesso Efesto affinché Prometeo non potesse sfuggire agli attacchi di un’aquila che quotidianamente gli avrebbe divorato il fegato, ci permette di comprendere quale peso fosse dato alla conservazione del segreto del fuoco nell’antichità.

2) L’uomo diventa creatore dell’energia / il filamento in tungsteno

Dal filamento incandescente di tungsteno alle forme libere di luce nello spazio.

la scoperta dell’energia elettrica ad uso industriale alla fine dell’Ottocento segna una svolta nella storia dell’umanità: ora la luce è direttamente a portata di mano e controllabile, nuovo scenari prima inimmaginabili diventano possibili, la luce è a disposizione di tutti e grazie alla corrente elettrica è possibile una sua diffusione capillare ovunque nel mondo.

3) Celebrazione della “conquista della luce” / finale, “la danza della luce”

Finale con movimenti sincronizzati di luce e “forme danzanti”: lo spettacolo si chiude con uno show elettrico visuale che vuole celebrare la luce in movimento e la sua applicazione quale forma d’arte.

La proiezione avverrà sulla facciata del Municipio di Salò, lato via Butturini / P.zza S.Antonio, immaginandola  quale “palcoscenico” verticale per le proiezioni video e gli effetti di luce all’interno dell’edificio con l’utilizzo di teste mobili in movimento. La scelta del luogo è legata alla vicinanza dello spazio espositivo all’interno del Palazzo del Provveditore e alla peculiarità della piazza, sorta di anfiteatro naturale, che ben si presta ad uno spettacolo all’aperto estivo.

La stanza di Dafne from Silvio Motta on Vimeo.

La Stanza della Medusa from Silvio Motta on Vimeo.

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